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La piazza dei Giudicariesi

Toni Masè ci ha lasciato. Lo ha strappato alla sua famiglia, alla sua valle e alle sue montagne un male incurabile

toni masè - antonio masè

Non ce l'ha fatta Toni Masè a sconfiggere il male che ormai da tempo lo accompagnava. É morto ieri all'età di 74 anni, lasciando un vuoto non solo nella sua famiglia e nella sua Giustino, ma anche in tutta la Val Rendena. Una vita intensa la sua che lo ha visto già da giovanissimo impegnato nel costruirsi un futuro. Inizia a lavorare a Madonna di Campiglio come apprendista idraulico il 2 maggio 1951, all'età di 12 anni e mezzo! Tre anni dopo segue a Milano l'amico Ezio Vidi, il compagno di lavoro di una vita intera, per imparare ad installare impianti di riscaldamento, una vera novità per l'epoca. Il suo obiettivo è quello di imparare il mestiere e tornare a casa per lavorare in proprio. Cosa che farà dal settembre 1959 quando decide di scommettere sulla "Masè-Vidi", società con l'amico Ezio e dal 1961 con la "sua" azienda "Masè Antonio". È solo l'inizio di una vicenda imprenditoriale ed umana straordinaria. Artigiano idraulico, con intelligenza e sagacia, sperimentando ed innovando da pioniere nel suo campo, ha saputo accompagnare le grandi trasformazioni dell'ambiente e della società seguite alla tragedia della seconda guerra mondiale, con grande intraprendenza si è costruito un impero. Ma non ha badato solo ai suoi interessi privati. Per le sue capacità è stato messo ai vertici della Spa Funivie di Pinzolo, che ha cercato di risanare dal punto di vista economico. Gli impegni in questi campi gli sono costati però un grosso sacrificio: ha dovuto abbandonare quella che era stata la sua grande passione fin da ragazzo, arrampicare in montagna.

TONI MASE sul Cervino

Da giovane non vedeva l'ora che arrivassero i fine settimana per salire da Giustino ai Dodici Apostoli o in Val d'Ambiéz, o ai Brentèi a misurarsi con la roccia. Bruno Detassis fu suo maestro. Dotato di un fisico atletico, tutto nervo divenne uno dei più forti scalatori in circolazione e ottenne il distintivo di guida alpina. Fu nella Stazione di soccorso alpino di Pinzolo e partecipò a numerose operazioni.
Imprenditore a tutto campo ha costruito a Madonna di Campiglio uno degli alberghi più raffinati, l'Alpensuite e ha contribuito allo sviluppo turistico della Val Rendena ricoprendo cariche importanti e facendosi carico delle istanze che provenivano dal territorio.

Una persona conosciuta, stimata, e benvoluta per le sue doti naturali, per la sua affermazione nella società ma anche e soprattutto per la sua disponibilità e la sua generosità.Lascia la moglie Mariella, con le figlie Francesca e Cristina. Il funerale sarà celebrato domani mercoledì 4 dicembre alle 14 e 30 presso la chiesa parrocchiale di Giustino.

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