Music seventies: alcune osservazioni veloci. Da La Musica sei tu di Kimbo Ina Vellocet
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- Category: La musica sei tu
- Published on Wednesday, 16 May 2018 23:56
- Written by Giudicarie.com
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Giganti premonitori del futuro fuoriusciti dalle pieghe di Düsseldorf durante i giorni del 1970, i Kraftwerk, influenzeranno la musica del XX secolo attraverso sound robotici ...
... E così la musica tedesca in Europa prende il sopravvento. Proprio dalle membra più lontane della psichedelia, dal rumore cosmico, dall'universalità dei suoni che appartengono alla pulsazione di fondo, nel caos più eccitante di una musica ormai dilatata ed espansa a raggiungere mondi sconosciuti, prende corpo un sistema che in un primo tempo si esprime nella stesura di "paesaggi sonori" amplificati; in un secondo momento, pionieristicamente, avanza l'ipotesi di uno sviluppo musicale teso a descrivere il futuro ormai prossimo, attraverso le dinamiche dell'elaboratore elettronico. Un mondo articolato di elementi della tecnologia, di memorie meccaniche, di onde e frequenze sonore create per togliere alla musica tutta la quantità acustica e per aprire al mondo dell'elettronica. Saranno suoni mai uditi quelli prodotti dai 'vocoder' e la meraviglia di una voce, come quella della nona sinfonia di Beethoven nel film "Arancia Meccanica", è di una voce non modificata dagli strumenti elettronici ma, completamente "prodotta" da essi: una situazione nuova per determinare un super balzo verso il futuro. Tuttavia i Kraftwerk nella loro indole mitteleuropea si soffermeranno ancora dentro soluzioni musicali dai tratti epocali passatisti, affrontando non solo il futuro, ma anche la storia che lo ha anticipato. La loro "Centrale di Energia" è proprio un laboratorio dove nascono "clandestine anticipazioni musicali" e "rimembranze di post-modernariato". "RadioActivity" inizia la trasformazione del gergo usualmente inteso come classico per i temi musicali ed i significati appariranno scoperti già nei titoli dei brani: "Geiger Counter"; "Antenna"; "Transistor"; la bellissima e commovente "Radioland"... "Trans Europe Express" già in copertina riconduce ad un passato da "futuristi per bene" ma anche viene ispirata dall'"orchestra music-hall". Poi con "The Man Machine" la musica si perfeziona, assume sembianze "neo costruttiviste" dell'avanguardia russa di inizio secolo ... E se lo sguardo in TEE era per ognuno dei quattro musicisti rivolto verso punti di fuga diversificati, oggi con TMM si osserva tutti in linea verso un unico orizzonte ...