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Notizie dal Trentino

Il ritorno del Lupo in Trentino dopo 150 anni di assenza. Il rapporto della Provincia autonoma di Trento

lupo in trentino3  

La presenza storica del lupo in Trentino è testimoniata da toponimi come "Grotta della Lovara" (Spormaggiore), "Cascata del lupo" (Bedollo), ecc. oltre che da fonti bibliografiche. Anche nelle Giudicarie vi sono riferimenti e toponimi: uno per tutti la "Valle del lupo" nei pressi di Pieve di Bono. Di fatto però nella seconda metà del 1800 il lupo scompare dalla nostra provincia, a seguito della persecuzione dell'uomo con ogni mezzo (fucile, veleno, trappole).
Dopo circa 150 anni di assenza, il lupo torna in provincia di Trento nel 2008; lo testimoniano i resti di un soggetto deceduto in Val di Fiemme nei pressi del passo degli Oclini. Il ritrovamento conferma alcune segnalazioni registrate in zona nel 2006 e 2007, che sino a quel momento non avevano trovato riscontro.
Successivamente, nel 2010, un lupo maschio migra spontaneamente dalla popolazione delle Alpi occidentali e si stabilisce in alta Val di Non. Un terzo soggetto arriva dalla Slovenia nella primavera del 2012 dopo aver compiuto un formidabile spostamento di oltre 1.000 km. Attualmente questo lupo frequenta i monti Lessini, nella zona a confine tra la provincia di Verona e il comune di Ala, in compagnia di una femmina appartenente alla popolazione italiana proveniente dalle Alpi Occidentali.
La coppia si è riprodotta nella primavera del 2013, dando vita al primo branco nelle Alpi orientali dopo oltre 150 anni.

lupo in trentino 5

DIMENSIONI
Altezza al garrese: 60-70 cm
Lunghezza: 110-140 cm
Lunghezza della coda: 30-35 cm
Peso: nella popolazione italiana i pesi medi sono 28 kg per le femmine e 34 kg per i maschi
Distinzione tra i sessi: difficile se non si osserva il comportamento del singolo soggetto o entrambi gli individui della coppia
Distinzione con il cane: coda generalmente più corta e con apice nero, orecchio breve e a base larga, mascherina chiara sul muso, bande scure sulle zampe anteriori, forma della testa larga, massiccia
e robusta. Orme indistinguibili da quella di un cane.

lupo in trentino 1

CURIOSITÀ
- Velocità massima: fino a 50 km/h
- Può percorrere sino a 60 km per notte
- Pressione della mascella: 150 kg/cm2
- Ottimo nuotatore
- Visione notturna eccezionale
- Angolo visuale: 250° (l'uomo 180°)
- Percepisce suoni sino a 40 kHz (l'uomo 20 kHz)
- Può udire l'ululato di altri lupi a una distanza di 6,4 - 9,6 km
- Frequenza cardiaca: 90 battiti/minuto, nel caso di grossi sforzi fisici può raggiungere i 200 battiti/minuto

VITA DI BRANCO
Il lupo vive in branco costituito dal gruppo famigliare. La vita di branco è vantaggiosa per gli aspetti legati alla riproduzione, all'allevamento della prole, alla caccia e alla difesa del territorio. La dimensione del branco varia in funzione delle disponibilità alimentari e spaziali. Ogni componente del branco ha uno specifico ruolo; al vertice del branco c'è la coppia alfa formata da maschio e femmina dominanti che restano monogami fino alla morte di uno dei due e sono gli unici a riprodursi, salvo rare eccezioni.

lupo in trentino 4- foto  miha krofel

Il branco costituisce una complessa struttura sociale che occupa una porzione di territorio in maniera stabile ed esclusiva dove la caccia, l'accoppiamento, l'allevamento della prole ed il controllo del territorio sono svolti in maniera cooperativa ed integrata. La sopravvivenza al di fuori del branco è difficile. I rapporti tra gli individui del branco sono garantiti attraverso una comunicazione di tipo visivo, olfattivo ed acustico.
La media dei soggetti che costituiscono un branco nel territorio alpino (Piemonte) è di 4-5 animali, mentre la superficie che occupano è un territorio medio di circa 250 kmq.

lupo in trentino cucciolo 8 foto miha krofel

ALIMENTAZIONE
Il fabbisogno di un lupo è di circa 2 kg di cibo al giorno. La specie predilige il più delle volte cibarsi di animali selvatici, meno frequentemente di domestici. Cervi, caprioli, camosci, mufloni e cinghiali costituiscono la principale fonte alimentare del lupo; in ambiente alpino raramente si ciba anche di frutta, lepri, piccoli mammiferi e uccelli. Il lupo ha un importante ruolo di selezionatore nelle popolazioni di ungulati, in quanto la caccia con inseguimento comporta spesso la predazione degli individui più deboli. A completare una dieta variegata c'è la preziosa risorsa rappresentata
dalle carcasse degli animali rinvenuti morti. Infine, il lupo può predare anche bestiame domestico, soprattutto se non opportunamente custodito, per lo più di media taglia (pecore, capre e più raramente giovani bovini ed equini).

L'INDENNIZZO E LA PREVENZIONE DEI DANNI
La Provincia Autonoma di Trento provvede all'indennizzo totale di eventuali danni da lupo al bestiame domestico, se denunciati al Servizio Foreste e fauna entro 24 ore dalla loro constatazione. È possibile denunciare il danno al coordinatore della reperibilità faunistica al n. 335.7705966. Entro 30 giorni dalla denuncia del danno, va inoltrata al Servizio Foreste e fauna la domanda di indennizzo.
Una corretta predisposizione di opere di prevenzione dei danni (recinzioni elettriche) è necessaria per ridurre le predazioni a carico del bestiame. Lasciare animali di media taglia (esempio pecore e capre) al pascolo senza alcuna forma
di custodia la notte, non è compatibile con la presenza del lupo (e degli altri due grandi carnivori delle Alpi, orso e lince). Il Servizio Foreste e fauna fornisce a titolo gratuito le recinzioni che però poi devono essere opportunamente gestite e controllate per garantirne il corretto funzionamento. La modulistica per la richiesta di opere di prevenzione è reperibile presso gli uffici distrettuali forestali, le stazioni forestali, oppure scaricabile dal sito www.orso.provincia.tn.it. 

lupo in trentino 9 - foto miha krofel