Asterischi di storia di Baldino (Pinzolo)
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Dopo la pubblicazione del bellissimo libro su Baldino del dottor Giacomo Maturi, dove ha descritto l'antico rione nelle sue caratteristiche abitazioni raccontando la storia delle famiglie che vi abitavano e dei personaggi più caratteristici, illustrando con efficacia le condizioni di vita, i mestieri e le abitudini di quell'angolo di Pinzolo nel secolo scorso, e in seguito all'articolo sull'affresco di san Gerolamo apparso nell'ultimo numero della rivista comunale, ho avvertito in quanti oggi vi risiedono il desiderio di conoscere qualcosa di più sulla propria "villa", la voglia di riappropriarsi del proprio passato, delle proprie radici.
A Baldino il 27 luglio 1642 un "Instrumentum procuratorum Honorandae Comunitatis Maximeni Rendenae"
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Il notaio Paride Bertelli di Caderzone redige un "Instrumentum procuratorum Honorandae Comunitatis Maximeni Rendenae" (documento di incarico dei procuratori dell'onorevole comunità di Massimeno di Rendena), davanti ai "vicini" della comunità di Massimeno riuniti a Regola generale: 12 capifamiglia in tutto, dove figurano i cognomi Poli, Beltrami, Collini, Cozzini, Frizzi detto il Papa. Costoro nominano loro procuratori Paolo dei Poli e Giacomo dei Cozzini a rappresentarli nella "vertenza e lite" che essi vicini avevano con i massari e il curato della chiesa di Santa Lucia di Giustino.
Sulla questione ci illumina don Marco Alberti nei suoi "Cenni storici della Curazia di S. Lucia di Giustino".
A Baldino il 24 aprile del 1473 viene redatto un atto di compravendita...
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A Baldino il 24 aprile del 1473 viene redatto un atto di compravendita....
La presenza a Baldino di una “succursale” dell'Ospizio di Santa Maria di Campiglio dava importanza alla località, tanto da venire scelto spesso dai notai per redigere i loro atti. Così è capitato per la seguente compravendita, stesa nell'anno 1473.
Vi si legge che il “24 aprilis in villa Baldimi. Bartholomeus ed Zulfredus fratres filii quondam Petri Coçini de Massimeno vendiderunt Nicolao de Festis, tanquam fratri converso et procuratori monasterij dei Campejo pro se et suis fratribus, unam petiam terrae prativae cum domo teziva et duobus stalis et tablato in pertinetiis Caderzoni, praetio 660 librarum denariorum parvulorum tridentinorum.” Il documento porta lo stemma e la firma del notaio “Petrus ser Andrea olim Petri de Albertis de Bozenago” e una precisazione in calce dove si legge “cum duabus stalis seu guilis subtus et cum tablatus sursus; in loco ubi dicitur Mades”.